Con l’arpa celtica alla ricerca di magiche e antiche epopee

Artisti e NewsPlaza. Abbiamo intervistato Enrico Euron e Anne-Gaëlle Cuif per l’uscita del loro libro sul Metodo per Arpa Celtica e del CD Personal Waves.

Chi è Enrico Euron: stimato autore di numerosi libri dedicati alle musiche irlandesi e scozzesi; maestro compositore e tra i migliori concertisti di arpa celtica a livello europeo.
Chi è Anne-Gaëlle Cuif: musicista e filologa, studiosa e ricercatrice di musica medievale; concertista e vocalist.

Metodo per Arpa Celtica di Enrico Euron e Anne-Gaelle CuifÈ uscito, ed è stato presentato al Salone del Libro di Torino, il nuovo volume del Metodo per Arpa Celtica, antologia di brani con 38 spartiti musicali. Questa volta riporta come autori i vostri due nomi.
Enrico, a che punto siamo nel cammino di questa opera?
Siamo quasi alla meta. Manca l’ultimo volume, dedicato alle tecniche di arrangiamento dei brani e al repertorio per ensembles di arpe, e poi il lavoro sarà concluso. Anche se già penso, insieme ad Anne-Gaëlle, a nuovi approfondimenti.

Anne-Gaëlle, è il tuo primo libro che firmi, come coautrice di un metodo didattico interamente dedicato all’Arpa Celtica, unico in Italia. Com’è stata l’esperienza di scrivere con un Maestro del calibro di Enrico Euron? Avete altri progetti editoriali da sviluppare insieme?
Ci sono tre aspetti sui quali ci siamo incontrati, io e Enrico. Questi tre aspetti sono: apertura massima della mente, libertà di pensare e di fare, realizzazione del proprio essere nell’arte prediletta. Lavorare con Enrico è stato lavorare con la propria anima, rafforzata dalla presenza di un’anima affine. I progetti crescono come un fiore: abbiamo già in mente un metodo per i più piccoli e altre due idee…

Enrico Euron e Anne-Gaelle CuifDalle contrade ai pub e poi ai concerti: la musica e i canti accompagnati dall’arpa celtica stanno sempre più uscendo dalla nicchia per appassionati e conquistano un pubblico più vasto. Come spiegate il fenomeno?
Enrico: Le emozioni che hanno fatto nascere un brano in Irlanda, trecento anni fa, sono le stesse che ogni ascoltatore prova oggi, durante un concerto. I sentimenti suscitati dalla musica che noi suoniamo sono universali. Poi c’è il fascino dello strumento, il suo timbro così magico, eppure così reale. Il fascino di una terra, l’Irlanda, che nell’immaginario collettivo è simbolo di purezza, di incanto, di libertà. Tutte queste cose contribuiscono ad appassionare sempre più persone, in un’epoca che è alla ricerca di questi aspetti e si rende conto di averli persi.

Anne-Gaëlle: La musica tradizionale ha conosciuto una rinascita in questi ultimi cinquant’anni. Questa rinascita è anche una trasfigurazione. Il bisogno della semplicità, del dinamismo, dell’istinto nella musica tradizionale popolare si è abbinato al bisogno di modernità, di esotismo e di fraternità. Il mondo di oggi ha bisogno di radunarsi. Questa musica è prima di tutto una musica per stare insieme, con la passione e l’intimità che il tempo e la società di oggi ci rubano.

Le musiche, le danze, i canti accompagnati dalle vostre arpe celtiche che cosa raccontano al vostro pubblico? Quanti giovani seguono i vostri concerti?
Enrico: Tantissimi. C’è una ricerca di autenticità, intesa come ritorno alla semplicità del passato, alle emozioni non preconfezionate. Sai quante persone ci dicono, alla fine di un concerto: “Mi avete fatto piangere di commozione”, oppure: “avete portato per un’ora la mia anima in territori così lontani da questo mondo”?
Anne-Gaëlle: Ci sono tanti giovani che dimostrano un grande entusiasmo. I più piccoli ballano in concerto. Non è solo una musica per stare insieme, ma per radunarsi e fare insieme: dai piccoli che ballano agli adulti che chiedono. Quello che conta, nei nostri canti, danze e musiche, è l’Amore che sempre regna quando si sta insieme e che non si vuole più lasciare.

Un nuovo CD ricco di musiche firmato Enrico e Anne-Gaëlle
Anne-Gaelle Cuif CD Personal WavesEnrico, è di questi giorni anche l’uscita del tuo ultimo CD Personal Waves, in duo con Anne-Gaëlle. Che cosa contiene? Conclude un ciclo o è un pezzo a se stante?
Credo sia un nuovo inizio di una diversa visione della musica tradizionale irlandese e scozzese. Non a caso Anne-Gaëlle e io ne parlavamo da due anni, ma solo adesso lo abbiamo realizzato.

Anne-Gaëlle, per te è il tuo primo CD, anche qui al fianco di un grande Maestro come Enrico. Cosa pensi di questa collaborazione musicale?
È stata una opportunità, ma ci siamo incontrati anche nel momento giusto. Ci sono stati momenti difficili, ma con Enrico ci completiamo perfettamente: quando uno è in dubbio, c’è sempre l’altro che trova le soluzioni. Più che collaborazione, è stata una osmosi.

Quali sono i vostri programmi per i mesi futuri?
Enrico: Un nutrito numero di concerti, in Italia e all’estero; conferenze in Conservatori e Istituti; altri libri da scrivere. La composizione, che prepotentemente preme per trovare il suo spazio. Poi c’è già un occhio a un nuovo CD, ma prima stiamo realizzando il DVD di “Personal Waves”.

Anne-Gaëlle: Concerti, concerti e ancora concerti… Ho voglia, più che mai, di cercare e le rappresentazioni non si faranno senza la ricerca. Sul palco si cerca ancora, si crea sempre. Inoltre vorrei realizzare altri progetti editoriali.

Enrico Euron CD Personal Waves
Se non aveste scelto l’arpa celtica e le sue magiche e antiche musiche, che cosa avreste scelto di fare nella vita?
Enrico: Tre differenti strade si sono intrecciate nella mia vita, oltre a quella che ho scelto, cioè fare il musicista. La prima, che mi ha condotto alla Facoltà di Fisica, era di fare l’astrofisico. La seconda, che non si è mai chiusa, è quella dell’antropologia e della ricerca sul campo; e ogni tanto si manifesta, prova ne sono i miei viaggi nel Sahara e in Lapponia. La terza ha a che fare con il mio prepotente bisogno di spiritualità.

Anne-Gaëlle: Di tutto. Perché quando nasci artista, sai fare di tutto e, soprattutto, hai voglia di tutto. Non si deve scegliere un solo percorso nella vita, il destino è fatto di mille strade che convergono in sé per renderci completi e felici.

Artisti e NewPlaza. Più visibilità con Internet
Come pensate che un artista del vostro settore possa oggi acquistare sempre più estese fasce di visibilità e di autopromozione? La vostra opinione su Internet e l’uso dei social network?
Enrico: L’uso dei social network oggi è indispensabile, se non altro per far sapere che hai qualcosa da dire. Non li amo, ma li frequento… O meglio, fortunatamente c’è qualcuno – il mio manager, a cui va tutta la mia gratitudine – che li frequenta per me.
Anne-Gaëlle: È Internet che comanda desideri, che apre nuove possibilità e che raduna la gente. È un punto di incontro e di riferimento per tutti. La nuova società è un grande Web. Ma la gente ama anche sempre di più gli incontri veri, in cui può vedere l’artista non come un essere artefatto, ma come una persona che ama la stessa cosa di chi ascolta: creare felicità insieme.